Baia negra!

Baia negra!



Siamo partiti presto stamattina, ma non troppo per i miei gusti. Mi piace svegliarmi presto. 

L'alba è bella ovunque, ma qui, dagli imbarchi del porto dell'antica Mylae, ti intrappola gli occhi e ti fa sentire quasi la frustrazione di non poter prendere in mano quella palla d'oro e conservarla. Per fortuna, da queste parti,  ogni giorno sorge meraviglioso! 

Di fronte al porto, locali sempre aperti già dalle cinque del mattino, e qualcuno h24. Inizio con granita caffè con panna e brioche davanti ad un alba strepitosa: la giornata ha già un senso!


Imbarchiamo. Sull'aliscafo, dal mio posto accanto al finestrino...l'odore della salsedine e quegli spruzzi di schiuma bianca in mezzo ad acque blu che a tratti sembrano luminose e dense come gelatina... 
Dormo...forse russo. Credo poco comunque, perché non ricevo alcuna gomitata. Del resto navigare sul mare calmo immaginando il relax che verrà... nell'arcipelago Eoliano... penso produca di per se una dose di serotonina. 


Arriviamo a Vulcano, anche se il sole si è alzato  appena sopra l'acqua, si sente pienamente il caldo piu intenso del solito investire ogni centimetro del corpo. Provo una intensa sensazione di benessere. 


Sbarchiamo e andiamo subito a destra direzione: Baia Negra!

Appena arrivato e messo i piedi in quella sabbia soffice come borotalco nero (che non credo esista), mi si è stagliata davanti l'acqua limpida e azzurra costeggiata dalla vegetazione smeraldo, e ho avuto  la sensazione di essere sbarcato in qualche covo pirata del 1700. Il veliero silenzioso ormeggiato nella baia rende tutto piu verosimile...




Abbiamo preso un lettino e da allora non faccio altro che tuffarmi in acqua...nuotare...leggere... tuffarmi.. nuotare.. leggere.. dormire... tuffarmi..nuotare.. intervallando il tutto con lunghe immersioni e decine di minuti di morto a galla. L'acqua è freschissima e la sensazione è di immensa gratitudine. 

Man mano che il sole diventa caldo capisci perché l'anno chiamata Vulcano. E perché l'anno chiamata Baia negra!  Non è solo la sabbia ma anche che diventi nero molto, molto velocemente. Io però al massimo normalmente divento dorato e oltre, nel mio caso, ha solo un nome clinico: ustione...di...grado! Non posso permetterlo.  Ma non riesco a rinunciare a questa bellezza, non voglio!


Cerco rifugio in un bar sulla spiaggia, entro... a piedi nudi... tutti qui sono a piedi nudi. E ricomincio. Sedia, sabbia, mare, mare, sabbia, sedia...tutto a piedi nudi. Leggo. 

E' ora di pranzo. Pranziamo li coi piedi in mezzo al nero guardando il blu del mare con un arancino invitante fra le mani. Non credo esistano odori piu sublimi del mix tra zolfo, iodio, salsedine, vegetazione e ragù. Grande pranzo. 


Pomeriggio. Affittiamo una moto e giriamo fra aranci, limoni, fichi d'india e piante di capperi... sempre a piedi nudi. Non sono tornato nemmeno a prenderle le scarpe.  Credo di voler vivere cosi. Voglio andare in ufficio a piedi nudi. Anzi voglio chiedere di trasferire l'ufficio li. Ho deciso. Giocherò in borsa, farò una scalata ostile alla mia azienda, l'acquisterò e trasferirò gli uffici a baia negra! Penso che tutti i miei ex colleghi, diventati miei dipendenti, mi adoreranno per questo. 

Il panorama mi sveglia dal sogno. Torno indietro.  Il caldo pomeridiano sta tornando sopportabile. Mi attendono altri tuffi, immersioni, letture, stiracchiamenti e di nuovo tuffi, nuotate e cosi via. Finche il sole non lascerà il posto a sorella luna. 


Ho deciso, rimango in baia, cerco un posto per stanotte. 


Ho fatto bene. Sto cenando su un tavolino nella sabbia scura vicino la riva. Ceniamo con appena una candela. La luna fa il resto. La vedo ovunque...sull'acqua placida...su bicchieri e posate...negli occhi intorno a me. Sospiro. Un sospiro ad occhi socchiusi. Profonda quiete dentro. Riapro gli occhi. Starò cosi per sempre, fra risate lontane e la luna gigante sulla baia negra!



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